Come Consulente Certificato Evernote, ma anche perché sono molto appassionato di produttività, ho il dovere di aggiornami continuamente, captando tutte le novità che il web propone. Mi sono così trovato a leggere una bellissima intervista a Chris O’Neill – CEO di Evernote – nella quale racconta alcuni aspetti di Evernote che mettono in luce il perché del successo di questa azienda. Chris tocca punti molto interessanti, partendo da qualcosa che – l’anno scorso – ha lasciato a bocca aperta tutta la community di utilizzatori di Evernote, e non solo, ovvero l’aumento dei prezzi del servizio Premium.

*Nel 2016 infatti Evernote ha alzato il prezzo degli abbonamenti di circa il 40%: molte le recriminazioni, messaggi di protesta ed insoddisfazione, come si può facilmente immaginare. Dopo più di un anno i risultati hanno dato ragione a Chris:

Evernote è cresciuta, ha superato i 220 milioni di utenti, ha incrementato le nuove registrazioni che ora si attestano attorno alle 70.000/giorno, e portato a livelli finora mai visti il tasso di conversione da account free a pagamento.

Come è possibile tutto questo nell’era di internet, dove tutto cosa poco oppure è gratis? Chris lo spiega usando solo due parole: business model. Il modello di business di Evernote è semplice e chiaro: il cliente paga un servizio, che viene erogato nel miglior modo possibile. Questo permette alla (ex) startup di investire in tecnologia, persone e ricerca.

Non a caso oggi il motore di ricerca di Evernote è il più veloce e accurato che ci sia, sono state assunte più di 100 persone negli ultimi 18 mesi, la società ha un cash-flow positivo.

Ricordiamoci che – quando un servizio è gratuito – la merce di scambio sono i nostri dati.

Ma la strategia di Evernote non si ferma qui. Chris racconta come la focalizzazione sia uno degli asset principali: fare una cosa sola in modo eccezionale.

Solo in questo modo le prestazioni e la facilità d’uso possono essere al top e superare quelle dei concorrenti diretti, Google Keep, Microsoft OneNote, Dropbox.

E’ un circolo virtuoso: più i servizi erogati sono d’eccellenza, più i clienti sono contenti, più ricavi arrivano e più investimenti vengono fatti. Più è possibile pensare al futuro.

Già, perché il prossimo step sarà quello dell’Intelligenza Artificiale: il team di sviluppatori nell’headquarter di Redwood, in California, sta lavorando per rendere il motore di ricerca di Evernote ancora più intelligente, con l’obiettivo di trovare le informazioni non più solo in base a parole chiave, ma in base ad un contesto. Tutto questo è uno splendido esempio di startup diventata azienda applicando un business model chiaro e “sano”, facendo investimenti, passando momenti di crisi molto difficili, ma riuscendo a raggiungere i propri obiettivi perché la qualità del prodotto/servizio offerto viene riconosciuta dai propri clienti.