A fine Gennaio si potranno inserire le richieste per il voucher.

C’è un’ottima opportunità per i professionisti e le aziende che nel 2018 vogliono fare un passo in più verso la digitalizzazione: un voucher del valore massimo di €10.000, fornito dallo Stato, a fondo perduto, valido per finanziare il 50% di una spesa sostenuta per raggiungere – appunto – questo obiettivo.

Non ho visto molte discussioni, post o articoli su questo tema, anzi, ultimamente sembra che l’unico protagonista della scena siano bitcoin & c. Vista l’importanza che però può avere una opportunità del genere, vi racconto come funziona, come accedervi e quali sono i vantaggi.

Parlo spesso con imprenditori di piccole e medie imprese, responsabili IT, direttori marketing: sembra che il problema del budget e quindi di non avere fondi sufficienti per svolgere determinate attività, sia un mantra comune (..sappiamo che molte volte questa è una mezza verità..): bene, ora abbiamo a disposizione un “piccolo” aiuto che ci permetterà di poter velocizzare l’attuazione di processi e progetti. Perché perdere questa opportunità? In altre parole: per una volta che lo Stato può contribuire ad un investimento, perché non usufruirne? Perché lasciare che tutto passi “inosservato” come al solito rimanendo a guardare e continuando a lamentarci??

Ok, partiamo dall’inizio: di cosa sto parlando? Del Voucher Digitalizzazione PMI (Ministero dello Sviluppo Economico). Grazie al decreto del 24 ottobre2017, sono state definite le modalità ed i termini di presentazione delle domande di accesso per le agevolazioni. Si tratta quindi di un contributo (“voucher”), di importo massimo di €10.000, finalizzato all’adozione di interventi di digitalizzazione dei processi aziendali e di ammodernamento tecnologico. Ciascuna impresa può beneficiare di un unico voucher di importo non superiore a €10.000, nella misura massima del 50% del totale delle spese ammissibili.

Chi sono i destinatari? Possono usufruire di questo voucher le microimprese e la piccola e media impresa. Per comodità riporto al tabella “ufficiale” utile per capire dove la vostra attività ricade:

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Una precisazione importante – che mi riguarda anche personalmente! – è che anche iliberi professionisti possono accedere al contributo, se svolgono la propria attività in forma di impresa e siano iscritti al Registro delle imprese.

Per quali spese di può richiedere il voucher? Questo è un punto molto importante, che mi riguarda direttamente considerato il mio lavoro, visto che parliamo didigitalizzazione:un argomento ampio che comprende molti aspetti aziendali. Proprio per questo, c’è una lista precisa alla quale bisogna fare riferimento per poter capire se la spesa è rimborsabile in quota parte dal voucher. La legge recita:

Il voucher è utilizzabile per l’acquisto di software, hardware e/o servizi specialistici che consentano di:

  • migliorare l’efficienza aziendale;
  • modernizzare l’organizzazione del lavoro, mediante l’utilizzo di strumenti tecnologici e forme di flessibilità del lavoro, tra cui il telelavoro;
  • sviluppare soluzioni di e-commerce;
  • fruire della connettività a banda larga e ultralarga o del collegamento alla rete internet mediante la tecnologia satellitare;
  • realizzare interventi di formazione qualificata del personale nel campo ICT.

E’ chiaro quindi che abbiamo 3 ambiti principali, ovvero: acquisto di software, hardware o consulenze specialistiche. Gli ambiti individuati dal Ministero per effettuare la domanda coprono a mio avviso uno spettro interessante di esigenze che una PMI ha e che potrebbe sviluppare, accelerando i propri progetti proprio grazie all’utilizzo di questo voucher. Vediamo assieme alcuni esempi. Come esercizio, li rapporto alle mie competenze:

  1. Migliorare l’efficienza aziendale. Questo ambito è piuttosto ampio, qui potrebbero rientrare molti interventi. Per quanto mi riguarda, potrebbe essere utilizzato per richiedere una consulenza o formazione per l’implementazione di nuovi sistemi per la digitalizzazione, come Evernote ad esempio.
  2. Modernizzazione dell’organizzazione del lavoro. In questo caso l’acquisto di apparati per centralini virtuali è certamente uno strumento per incrementare flessibilità e implementare il telelavoro. Attenzione che è necessario acquistare i prodotti, non noleggiarli.
  3. Sviluppare servizi di e-commerce. Sappiamo quanto sia importante oggi il canale online. Sia in ambito B2C che B2B, un e-commerce – rivolto ai propri clienti o per i propri fornitori – può diventare un canale molto importante. Questo vale sia per chi ha già un proprio portale e-commerce e deve rinnovarlo od ottimizzarlo, e soprattutto per chi invece ha intenzione di crearne uno. Se ad esempio vengono richiesti 20/25k€ per un portale B2B (è un esempio ovviamente), grazie al contributo questo investimento si riduce notevolmente.
  4. Connettività a banda larga. In questo caso attenzione perché il voucher non può essere utilizzato per abbattere costi annegati nei canoni di servizio che i provider fatturano. La legge fa riferimento in maniera precisa a “Spese di attivazione del servizio per la connettività sostenute una tantum (con esclusivo riferimento ai costi di realizzazione delle opere infrastrutturali e tecniche e ai costi di dotazione e installazione degli apparati necessari alla connettività a banda larga e ultralarga)”. Questo significa che – ad esempio- i router e le apparecchiature annesse possono rientrare in questa voce. Consiglio: se state quindi pensando di adottare un collegamento in fibra tramite un provider e volete usufruire del voucher, fate in modo di acquistare i router e non noleggiarli. Inoltre, assicuratevi che il delivery avvenga entro 6 mesi, pena la perdita del contributo.
  5. Interventi di formazione al personale nel campo ICT. Anche in questo caso lo spettro di attività comprese è molto ampio. Tornando all’esempio iniziale, una formazione per l’implementazione di Evernote, può rientrare in tale ambito. Questa può anche essere l’occasione per organizzare corsi di formazione al personale sulla sicurezza informatica: ho sempre sostenuto che il punto principale da cui iniziare è la formazione delle risorse umane. Oggi le minacce informatiche colpiscono le aziende in modo mirato, e nel 70% dei casi vanno a buon fine a causa di un errore umano. Conoscere le minacce, le possibili soluzioni e i comportamenti da adottare, è fondamentale ed è un ottimo inizio.

Come si richiede il voucher? Esistono molte società che svolgono le “pratiche di richiesta” per conto dell’azienda, a fronte di un compenso economico (ho visto preventivi anche di €1500…).

Considerato l’importo del voucher e la procedura che è stata implementata, io consiglio di svolgere questa pratica autonomamente. Per l’accesso alla procedura infatti è richiesta solo la Carta Nazionale dei Servizi (CNS) e di una casella PEC attiva registrata nel Registro dell imprese: requisiti che chiunque può ottenere facilmente chiedendo al proprio commercialista.

Quando? C’è una finestra molto stretta durante la quale si potranno presentare le domande: dalle ore 10.00 del 30 gennaio 2018 e fino alle ore 17.00 del 9 febbraio 2018. Attenzione però: non c’è una priorità in base all’ordine di presentazione.

Ed ora? Visto che sto seguendo la procedura per un progetto con un cliente, mi rendo disponibile a fornire il mio supporto a chiunque lo chieda. Se avete domande o – ancora meglio – volete raccontare quale progetto vi piacerebbe sottoporre alla richiesta del contributo, scrivetelo: magari potreste raccogliere feedback o fornire nuove idee interessanti ad altri imprenditori/professionisti.