Ciao a tutti, oggi facciamo una piccola divagazione rispetto al tema Evernote e parliamo di backup.
Indirettamente questo è un argomento trasversale che interessa qualsiasi applicazione informatica, per questo motivo quindi rientra a pieno titolo nel progetto ProgramZero che – come sapete – vuole portarvi suggerimenti ed idee pratiche per essere più produttivi ed efficienti.
Vi anticipo anche che oltre a questo post, troverete anche il tutorial su YouTube dove potrete vedere tutti i passaggi nel dettaglio.
Iniziamo quindi con una brevissima introduzione ovvero: cos’è un backup e perché devo farlo. Come spiegavo dell’e-book “Backup? No, grazie” (che potete scaricare gratuitamente qui) il backup dei dati oggi è fondamentale sia in azienda come a casa.
Questo perché molti sono i fattori che possono mettere a rischio l’integrità delle nostre informazioni, non ultimo gli attacchi informatici e gli errori umani.
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Provate a pensare solo per un momento cosa accadrebbe se tutti i vostri dati, ora, in questo preciso momento, non fossero più disponibili**.
Bene, è quindi venuto il momento di creare un processo di backup come si deve. Prima di entrare nel dettaglio un ultimo veloce ma necessario approfondimento: come raccontavo nell’e-book, è necessario che in azienda (ma anche a casa) tutti – soprattutto il management o l’imprenditore – conoscano due termini tecnici relativi l backup: RTO e RPO.
Questi acronimi non sono altro che due indicatori che rispettivamente ci forniscono due informazioni base quando parliamo di backup:
Recovery Time Object: risponde alla domanda “quanto tempo occorre all’azienda per completare il ripristino dei dati in caso di incidente?”
Recovery Point Object: risponde alla domanda “quanti dati posso permettermi di perdere in
caso di incidente?”.
Non entriamo qui nel dettaglio (scaricatevi l’e-book per maggiori informazioni) ma diciamo che il valore di questi due indicatori influenza molto anche il tipo ed il costo del processo di backup.
Detto questo, entriamo nel dettaglio: ora vi racconto come implementare un backup con la regola del 3-2-1, con RTO di 24/72 ore, RPO di 1/7 giorni.
Cosa significa? La regola 3-2-1 dice che devo avere 3 copie dei miei dati, su 2 supporti diversi, di cui 1 copia off site, ovvero in un sito fisicamente diverso. Il tempo di ripristino è variabile da 1 giorno a 3 giorni mentre i punto di recupero è programmabile da 24 ore fino ad una settimana.
![321-Backup](/content/images/2018/08/321-Backup.png)
I valori di RPO e RTO sono molto alti e non è un caso: questo incide sui costi, infatti questa è una soluzione a bassissimo costo. E’ inoltre adatta a dati che non cambiano nel tempo, dei quali non avremo quasi mai bisogno (se non – appunto – in caso di perdita dei dati sulla nostra macchina). A mio avviso è interessante per il backup di fotografie, musica, elementi multimediali in genere, archivi che non cambiano frequentemente (max 1 volta al giorno).
Può quindi essere considerato un processo professionale a basso costo per piccoli uffici, fotografi, liberi professionisti, e certamente per una backup a casa.
Non sognamoci di utilizzare un processo di backup del genere in aziende o ambiti dove ci sono data base che variano frequentemente (tipo CRM, gestionali, ecc) o macchine virtuali, oppure dove il tempo di ripristino è un fattore chiave: esistono ovviamente soluzioni ad hoc che vanno valutate in maniera approfondita.
Vediamo ora quindi come è composto il sistema, quanto costa e quali sono i processi che lo regolano. Il primo elemento è una NAS, ovvero un oggetto intelligente per la memorizzazione dei dati che si collega alla vostra rete (sia a casa che in ufficio, non fa differenza). Ci sono moltissimi modelli di NAS, io uso una QNAP 431P (costo indicativo €270/280). Questa NAS ha due punti di forza: può contenere 4 hard disk ed ha un software di gestione semplice ed intuitivo.
Dopo la NAS servono ovviamente gli hard disk (vi ricordo che le NAS vengono fornite senza hard disk che sono da acquistare a parte): consiglio degli ottimi WD RED, il taglio dovete deciderlo voi in funzione delle esigenze.
Tenete presente che in configurazione RAID 5 perdete il 25% della capacità totale, ovvero: se prendete 4 disk da 2TB, il totale che avrete a disposizione sarà di 6TB e non 8TB. Non mi soffermo ora nello spiegare su cosa sia la configurazione RAID 5: ci basta sapere che è una modalità di registrazione dei dati sicura e veloce. Questo significa, ad esempio, che se un hard disk ha dei problemi, possiamo comunque recuperare i nostri dati.
Bene, adottando quindi una NAS avremo così una seconda copia dei dati presenti sul nostro PC. La terza copia deve essere però in un sito differente: per fare questo dobbiamo cercare una soluzione in cloud. Anche in questo caso ho cercato un sistema che avesse come requisito il costo più basso possibile e di conseguenza anche le prestazioni più scarse, ma che fosse comunque in linea con gli obiettivi (RTO e RPO) che ci siamo dati.
Nel panorama dello storage in cloud infatti esistono moltissime alternative, con prezzi molto diversi tra loro: a volte 1TB di spazio può costare anche il triplo od il quadruplo. Spesso questo costo aggiuntivo non è un “furto” ma semplicemente una garanzia ed un livello di qualità del servizio in più.
Per la nostra soluzione ho scelto Amazon Glacier: è un servizio poco conosciuto, a bassissimo costo e con prestazioni in linea con quanto paghiamo. E’ infatti molto lento, soprattutto nel recupero dei dati (che è a pagamento): possono servire dalle 3 alle 48 ore. Per questo motivo però è perfetto per raggiungere il nostro obiettivo, avere cioè un archivio in cloud che non dovremo quasi mai toccare se non in caso di incidente. E’ un po’ come mettere i dati in una cassetta di sicurezza lontana da casa: la speranza è di non averne mai bisogno, ma con la consapevolezza che si possono comunque sempre recuperare.
Amazon Glacier è molto semplice da usare: basta creare un account, poi però bisogna avere un software che si interfacci direttamente con il sistema (non esiste un’interfaccia a “cartelle” tipo dropbox per intenderci). Qui entra in gioco la nostra NAS QNAP in quanto è dotata di un software che in automatico invia i dati (che selezioniamo) su Amazon con cadenza programmata.
Nel tutorial su YouTube vi faccio vedere appunto tutti i passaggi e come programmare questo software: tenete comunque presente che è molto semplice, l’interfaccia è intuitiva e l’utente deve solo impostare alcuni parametri, ad esempio la frequenza del backup.
Quanto costa questo sistema?
- NAS QNAP 431P circa €270
- 4 x HD WD RED 2TB circa €80 x 4 = €320
- 1TB su Amazon Glacier circa 4€ / mese
In totale con una spesa di circa €650 in un anno è possibile implementare un sistema di backup professionale. Vi ricordo che per la parte hardware (NAS + HD) è possibile usufruire del voucher sulla digitalizzazione che vi mette a disposizione un contributo a fondo perduto fino a €10.000: le richieste scadono a Febbraio 2018. Ho scritto un articolo che trovi su Linkedin: informatevi perché può essere un’ottima opportunità. Vuoi vedere il video tutorial di questo articolo? Clicca qui