Benvenuti alla puntata numero 73 di Cronache Digitali, dove vi racconto cosa succede nel mondo del cyber crime!

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Università di Pisa sotto attacco ransomware.

Continuano gli attacchi alle aziende italiane ed anche alla pubblica amministrazione. La settimana appena conclusa ha visto tra le vittime l'Università di Pisa.

Il gruppo ransomware che ha rivendicato l'attacco è Black Cat, già noto a questa tipologia di crimine. In questo caso ha attirato la mia attenzione la cifra richiesta dalla cyber gang per poter riavere possesso dei propri dati: ben 4.5 milioni di dollari.

L'informazione è stata diffusa grazie ad un contatto interno all'Università, riportato dal ricercatore Dario Fadda in suo articolo.

La schermata con richiesta di riscatto recuperata da Dario Fadda

Verosimilmente la cifra non sarà mai pagata: sia per il valore ma anche per il fatto che di norma le pubbliche amministrazioni non possono, per una serie di motivi, cedere a questi pagamenti.

Di norma sappiamo che oggi le cyber gang dedite alla doppia estorsione cercano di chiedere un riscatto che possa essere pagato dalla vittima, spesso basandosi sul fatturato dell'azienda colpita. In questo caso, evidentemente, non avendo dati a disposizione, hanno "provato" a lanciare una prima richiesta per capire se una eventuale negoziazione avrebbe portato a finalizzare l'estorsione.

Sembra comunque che i dati in possesso della cyber gang Black Cat siano molti: come indicato sul loro data leak site, più di 54GB di dati, contenenti informazioni personali (documenti di identità ed altro) relativi a più di 10.000 studenti.

Lavoratori spiati?

Un interessante studio riportato dall'Economist, svolto dalla Commissione Europea, sembra indicare che tra Aprile 2019 ed Aprile 2020 le richieste di software di sorveglianza e spionaggio siano raddoppiate. Addirittura, durante le prime settimane di lockdown a Marzo 2020, le ricerche su internet relative a questi tool, sono aumentate di quasi 18 volte.

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