Forse non tutti sanno che Snapchat, il famoso social network che per primo introduce la possibilità di inviare messaggi e video che si auto-distruggono, grazie alla sua policy rende pubblici i dati relativi alle inserzioni (advertising) a pagamento fatte con fini politici.
Cos'è Snapchat?
Stiamo parlando di un social network che ha come target prevalentemente i giovani, con una media mensile di circa 200 milioni di utenti/giorno. Un media, quindi, che non si può ignorare quando si utilizzano i social come mezzo di comunicazione e propaganda politica a pagamento.
Le campagne politiche
Come indicato nella policy del social network, tutte le campagne che hanno un fine politico, ovvero che riguardano la promozione di un contenuto in relazione ad una campagna politica, un'elezione o un avvenimento che ha a che fare con il governo di un determinato paese, vengono tracciate e rese pubbliche.
E' quindi possibile scaricare i data base che contengono i dati relativi alle campagne ADV.
Ho analizzato il DB del 2019, e questi sono i dati salienti che ho rilevato.
Il totale speso per campagne politiche nel 2019 (alla data odierna) è di 3.778.860€. Questi gli stati che hanno svolto più campagne sul social:
Tra i paesi che hanno in qualche modo "investito" sul Snapchat, l'Italia è completamente assente. Questa scelta può essere figlia, da un lato considerando il fatto che in Italia tale piattaforma non ha un seguito così ampio come altre (vedi Instagram, Facebook & C), dall'altro a mio avviso è un'opportunità persa.
Gli Stati Uniti la fanno da padrone, seguiti da Norvegia, Canada, UK, Danimarca e Francia.
Questa la spesa pro-capite per nazione, con gli USA al primo posto:
Le perfomance
Verificando le perfomance delle campagne, possiamo vedere come la media per 1000 impressions sia di € 3,17. Un altro dato interessante è la durata delle campagne stesse, che - comprendendo anche quelle ancora in corso - è di circa 41 giorni.
La spesa media al giorno è molto variabile e troviamo casi "curiosi". Una campagna a supporto delle azioni per il cambiamento del clima, circa €21.000 + €13.000 = €34.000 in un solo giorno, precisamente il 21 Settembre 2019 (USA).
"Get Ready for Brexit", UK, €6.100 al giorno per una settimana.
Francia, 14 Luglio, festa nazionale della presa della Bastiglia, € 5.700 in un solo giorno.
Australia, pubblicità che invita ad iscriversi per poter votare alle elezioni imminenti, €5.600 al giorno, per 6 giorni.
Chi ha speso di più e perché?
In termini assoluti:
- Stati Uniti, 4 campagne per un totale di €872.582, Human Rights Campaign & Cheerios (curioso abbinamento!)
- Stati Unit, €106.000, "Can You Masturbate Too Much?": lo spot è di Planned Parenthood , società che supporta i giovani (e non) nel controllo delle nascite, educazione sessuale e supporto medico in generale (a pagamento, ovviamente).
- Stati Uniti, €60.000, campagna contro l'uso delle armi nelle scuole.
- Stati Uniti, €58.000, bello spot per incentivare azioni volte alla salvaguardia del pianeta.
- Australia, €52.000, incentivo per andare a votare.
In Europa, oltre allo spot sulla Brexit menzionato prima, la classifica prosegue con la Polizia NRW in Germania (curioso, da guardare!) per €25.000 e la Norvegia con circa €23.000 per pubblicizzare il partito Laburista Norvegerse.
L'utilizzo dei social da parte della politica è oramai consolidato. Il caso Cambridge Analitica ci ha insegnato che è possibile - con le tecnologie attuali - influenzare una parte importante di elettorato, in particolare quello più "indeciso" e che spesso - aggiungo io - non approfondisce le fonti e le notizie stesse.
E' un tema molto interessante: kudos a Snapchat per essere così trasparente sui dati!
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