Ciao a tutti e benvenuti alla puntata numero 57 di Cronache Digitali! Ricordo come sempre che potete ascoltare la puntata anche in Podcast, cliccando qui!

💡
Ricordo che questo blog ed il podcast, sono gratuiti ed "indipendenti", ovvero senza alcuna sponsorizzazione e vengono realizzati nel mio tempo libero. Se vuoi sostenermi in questo progetto divulgativo, con un piccolo contributo (quasi simbolico!) puoi farlo iscrivendoti ad un piano a pagamento, che tra l'altro puoi annullare quando vuoi (e comunque riceverai gli aggiornamenti!)

Questa settimana un approfondimento che nasce dalla pubblicazione di un report della società Beyond Identity, che si occupa di sicurezza informatica ed in particolar modo di identità digitale.

La questione è molto interessante ed affronta il tema degli ex dipendenti di una azienda. In realtà il raggio è più ampio perché abbraccia anche il mondo scolastico ed universitario: insomma, chiunque sia un dipendente, un collaboratore, un free lance, uno studente ed abbia accesso ad un qualsiasi sistema informativo di con una società o un ente, credo possa ritenere utile questa riflessione.

Partiamo subito dalla conclusione: sembra che gli ex-dipendenti ammettano di utilizzare l'accesso agli account del precedente datore di lavoro, per danneggiarlo.

Da una statistica svolta appunto da Beyond Identiy, questi sono i risultati salienti:

  • l'83% degli intervistati ha continuato ad accedere agli account del proprio precedente datore di lavoro dopo aver lasciato l'azienda.
  • il 56% degli intervistati ha dichiarato di aver continuato ad utilizzare il proprio  accesso per danneggiare l'ex datore di lavoro.
  • il 24% degli intervistati ha ammesso di conservare intenzionalmente una password dopo aver lasciato l'azienda.
  • il 74% dei datori di lavoro ha subito danni da un ex-dipendente che ha violato i sistemi di sicurezza.

L'intervista è stata svolta su un campione di più di 1000 aziende tra USA, UK e Irlanda.

Il mondo del lavoro è cambiato.

Al giorno d'oggi, cambiare lavoro è più frequente rispetto ad una volta. Sia perché c'è più flessibilità nelle persone ma anche perché, dopo la pandemia, sono molte le aziende che si sono trovate in qualche modo costrette ad effettuare licenziamenti dovuti al calo del business.

E' un tema che non va sottovalutato perché coerente con i nostri tempi e che abbraccia tutte le aziende.

Pensiamo ad esempio al nostro Paese: i contratti a tempo determinato, quando non vengono rinnovati, portano di fatto all'uscita della persona dall'azienda.

Oggi quindi ogni azienda - grande o piccola che sia - deve affrontare l'uscita del dipendente (processo chiamato offboarding) in modo diversa rispetto al passato, in quanto deve garantire la sicurezza dei propri sistemi informativi e ridurre il possibile danno svolto proprio da un ex dipendente.

L'uscita di un dipendente (offboarding).

Cosa succede quindi quando un dipendente si licenzia o viene licenziato o comunque termina il proprio rapporto con il datore di lavoro?

Le procedure di offborading sono le più disparate, ma possiamo evidenziare alcuni punti comuni che - dovrebbero - essere presenti, come ad esempio:

Questo post è solo per gli iscritti

Iscriviti ora per leggere il post e far parte della community. E' gratis, veloce e sicuro.

Iscriviti ora Hai già un account? Accedi