Questo è un post vecchio, che non ho avuto il coraggio di cancellare. Perchè mi piace ancora.....

Non sono un appassionato di automobilismo, seguo qualche GP con l’occhio annoiato. Non posso neppure ritenermi un vero fan di Michael Schumacher, certo lo amavo quando vinceva, ma poi non lo seguivo più di tanto finita la corsa. Non conosco Michael Schumacher. Non l’ho neppure mai visto dal vero.

Lego l’immagine ed il nome di Michael a quello della Ferrari. Credo sia un’associazione comune a molti, soprattutto in Italia.

La cosa che più mi accomuna a lui è l’età: siamo quasi coetanei, la generazione dei quarantenni di oggi. Un fenomeno, un genio, una mente con capacità fuori dal comune, capace di tramutare pensieri in azioni spesso vincenti.

E’ da alcuni giorni che — non so per quale motivo — mi chiedo quali siano ora le sue condizioni. Il riserbo è massimo, ed allora me lo immagino.

Mi immagino quel 29 dicembre 2013, giorno dell’incidente. *La sfortuna è quella sequenza di eventi, imprevedibili ed infami che spostano il tuo destino verso un futuro spesso ingiusto. *Così è stato, purtroppo.

Mi immagino un uomo che avrà certamente a disposizione tutte le cure più avanzate, gli affetti della famiglia, degli amici e del mondo intero, ma che comunque in questo momento è solo nella sua battaglia.

Mi immagino un campione che sta cambiando gli eventi per costruirsi un nuovo futuro.

“Non si può tornare indietro, non si può tornare indietro, nemmeno di un minuto, è la regola di questo gioco, puoi tentare di salire di livello”
(Jovanotti, Alba)

La soluzione e la fine di questa storia, mi piace pensare siano racchiuse proprio nella frase riportata proprio sul sito di Michael:

Winning is a state of mind

Ho scritto queste righe per fare un augurio in più a Michael. Senza un motivo particolare. Così, chi vorrà, potrà fare altrettanto.

#beMichaelSchumacher